Io abito la possibilità,
una casa più bella della prosa
con tante finestre in più
e porte migliori.
Ha stanze come cedri
dove lo sguardo non può penetrare -
e per tetto sterminato
la volta del cielo.
La frequenta la gente più amabile.
Così vi passo il tempo:
spalanco le mie piccole mani
per colmarle di Paradiso.
venerdì 26 agosto 2016
mercoledì 17 agosto 2016
EMILY DICKINSON da Centoquattro poesie ed G. Einaudi
La luna era solo un mento d'oro
una o due notti fa -
e ora ruota la sua faccia perfetta
sul mondo laggiù -
La sua fonte è del biondo più aperto -
la sua guancia - un berillo tagliato -
il suo occhio alla rugiada estiva
il più simile di quanti ne conosco -
Non si schiudono mai le labbra d'ambra -
ma chissà come dev' essere il sorriso
che potrebbe concedere all'amico
se il suo argenteo volere fosse quello -
e quale privilegio essere
solo la più remota delle stelle -
nella certezza che dovrà passare
accanto al luccichio della tua - porta -
La sua cuffia è il firmamento -
l'universo - le sue scarpe -
le stelle - pendagli alla cintura -
i suoi drappi- di blu.
una o due notti fa -
e ora ruota la sua faccia perfetta
sul mondo laggiù -
La sua fonte è del biondo più aperto -
la sua guancia - un berillo tagliato -
il suo occhio alla rugiada estiva
il più simile di quanti ne conosco -
Non si schiudono mai le labbra d'ambra -
ma chissà come dev' essere il sorriso
che potrebbe concedere all'amico
se il suo argenteo volere fosse quello -
e quale privilegio essere
solo la più remota delle stelle -
nella certezza che dovrà passare
accanto al luccichio della tua - porta -
La sua cuffia è il firmamento -
l'universo - le sue scarpe -
le stelle - pendagli alla cintura -
i suoi drappi- di blu.
venerdì 12 agosto 2016
CAMPANE ( E. THOVEZ)
Mezzogiorno. Si destan le campane.
Dal piano azzurro, dai lontani colli,
da borghi e ville, da chiesette ignote,
tutte ad un tempo le campane a gara
si destano con impeto sonoro.
Garrule e gravi, frettolose e ondanti,
levano un canto giocondo e solenne.
Il rombo chiaro palpita per l'aria ;
empie di se' la vastità serena ;
reca a me qui nella segreta stanza
la gioia e il lampo del mattino azzurro ;
poi si dirada ; scema ; solitaria
una campana ancora oscilla ; muore.
Il silenzio ricade come piombo.
Dal piano azzurro, dai lontani colli,
da borghi e ville, da chiesette ignote,
tutte ad un tempo le campane a gara
si destano con impeto sonoro.
Garrule e gravi, frettolose e ondanti,
levano un canto giocondo e solenne.
Il rombo chiaro palpita per l'aria ;
empie di se' la vastità serena ;
reca a me qui nella segreta stanza
la gioia e il lampo del mattino azzurro ;
poi si dirada ; scema ; solitaria
una campana ancora oscilla ; muore.
Il silenzio ricade come piombo.
giovedì 4 agosto 2016
VERMEER ( WISLAWA SZYMBORSKA )
Finché quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.
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