La pecorina di gesso,
sulla collina in cartone,
chiede umilmente permesso
ai Magi in adorazione.
Splende come acquamarina
il lago, freddo e un po' tetro,
chiuso fra la borraccina,
verde illusione di vetro.
Lungi nel tempo, e vicino,
nel sogno ( pianto e mistero)
c'è, accanto a Gesù Bambino,
un bue giallo, un ciuco nero.
lunedì 21 dicembre 2015
lunedì 14 dicembre 2015
CARTOLINE PER NATALE ( GIOVANNI CRISTINI 1925 - 1995 ) N. 2
Ma oggi quale Natale
se sul dosso bianco di neve
più non arranca l'asino
con il suo traino dorato ;
se gli alberi del prato
non hanno più cristalli sulle dita,
e il torrente ghiacciato
più non muove il mulino,
se i cammelli hanno perso
la strada della stella
e la capanna è vuota
e sulla buia pietra del camino
non c'è che un po' di cenere
e carbone?
Quale Natale se oggi
per la tua e nostra fame
non c'è più pane,
e per scaldarsi il cuore
l'uomo alza le mani
tremanti - quasi una resa mortale -
al freddo fuoco del televisore?
se sul dosso bianco di neve
più non arranca l'asino
con il suo traino dorato ;
se gli alberi del prato
non hanno più cristalli sulle dita,
e il torrente ghiacciato
più non muove il mulino,
se i cammelli hanno perso
la strada della stella
e la capanna è vuota
e sulla buia pietra del camino
non c'è che un po' di cenere
e carbone?
Quale Natale se oggi
per la tua e nostra fame
non c'è più pane,
e per scaldarsi il cuore
l'uomo alza le mani
tremanti - quasi una resa mortale -
al freddo fuoco del televisore?
mercoledì 9 dicembre 2015
CARTOLINE PER NATALE ( GIOVANNI CRISTINI 1925- 1995) n. 1
Ho ricevuto il tuo
rosso ventaglio di versi
per Natale.
Lo ventilavano gli angeli
scuotendo piano le ali.
C'era la carta stagnola
che mi ricorda il laghetto
del presepio bambino,
e il vischio dal profumo
lieve di muschio,
l'arancia e il mandarino
e il traino sulla neve
dell'asinello divino.
La bottiglia di vino
era la verità del cuore
che si rallegra e la festa
al fuoco del camino
che brilla e arde nel fondo
tenacemente ancora contadino.
rosso ventaglio di versi
per Natale.
Lo ventilavano gli angeli
scuotendo piano le ali.
C'era la carta stagnola
che mi ricorda il laghetto
del presepio bambino,
e il vischio dal profumo
lieve di muschio,
l'arancia e il mandarino
e il traino sulla neve
dell'asinello divino.
La bottiglia di vino
era la verità del cuore
che si rallegra e la festa
al fuoco del camino
che brilla e arde nel fondo
tenacemente ancora contadino.
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