come lo smalto sopra
un'ala di locusta,
suddiviso dal sole
finchè le trame sono una legione.
Come Gieseking che suona Scarlatti;
come il punteruolo che l'apteryx
ha per becco, oppure come
lo scialle da pioggia del kivi,
fatto di piume filiformi, la mente
tenta la strada come fosse cieca
e cammina tenendo gli occhi a terra.
Ha l'orecchio della memoria,
che sa udire senza
dover udire.
Come l'inclinazione del giroscopio,
che è davvero univoca perchè
imperante certezza la governa,
è un potere
di forte incantamento.
E'come il collo della
colomba, animato
dal sole; è l'occhio della memoria;
è incoerenza coscienziosa.
E strappa il velo; squarcia
la tentazione,
la nebbia che il cuore porta addosso,
gliela strappa dagli occhi - se pure
il cuore ha un volto; dissipa
lo scoramento . E' fuoco nell'iridescenza
del collo della colomba; nelle
incoerenze
di Scarlatti.
Ordine sottopone
a prova il suo disordine; non è
un giuramento di Erode, che non può mutare.
fotografia Piero Reggio |
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