mercoledì 5 settembre 2012

LA MENTE E' UNA COSA CHE INCANTA (MARIANNE MOORE 1887-1961)

è una cosa incantata,
   come lo smalto sopra
un'ala di locusta,
   suddiviso dal sole
   finchè le trame sono una legione.
Come Gieseking che suona Scarlatti;

come il punteruolo che l'apteryx
   ha per becco, oppure come
lo scialle da pioggia del kivi,
   fatto di piume filiformi, la mente
   tenta la strada come fosse cieca
e cammina tenendo gli occhi a terra.

 Ha l'orecchio della memoria,
   che sa udire senza
dover udire.
   Come l'inclinazione del giroscopio,
   che è davvero univoca perchè
imperante certezza la governa,

è un potere
   di forte incantamento.
E'come il collo della
   colomba, animato
   dal sole; è l'occhio della memoria;
è incoerenza coscienziosa.

E strappa il velo; squarcia
   la tentazione,
la nebbia che il cuore porta addosso,
   gliela strappa dagli occhi - se pure
   il cuore ha un volto; dissipa
lo scoramento . E' fuoco nell'iridescenza

del collo della colomba; nelle
   incoerenze
di Scarlatti.
   Ordine sottopone
   a prova il suo disordine; non è
un giuramento di Erode, che non può mutare.


fotografia Piero Reggio



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