sabato 2 giugno 2012
OGNI VOLTA CHE VEDO LA MISERIA O LA DECADENZA DI UN VECCHIO, PENSO AI SOGNI DI SUA MADRE: CHISSA' CHE COSA FARA' DA GRANDE? MI FA PENA SE LO PENSO PICCOLO. (Enzo Biagi da "Lunga è la notte" ed Rizzoli)
Il pensiero che ogni anziano è stato bambino mi incanta e mi commuove, mi pone mille domande. Penso ai bisogni primari ; mangiava, giocava, com'era la sua salute, i genitori erano affettuosi, aveva i nonni? Andava bene a scuola, aveva amici, cosa voleva fare da grande? Anche dei miei genitori non conosco l'infanzia; solo poche notizie emerse nel tempo.Mio papà era bravo in matematica, aveva un gatto, a sua madre dava del voi (l'ha sempre fatto fino alla fine), faceva da baby sitter a due cuginette e la zia che lavorava in filanda gli offriva una generosa merenda. A mia mamma piaceva studiare e la sua maestra era la mamma di Giorgio Bocca, alla domenica quando il suo papà comperava il sigaro e La Stampa cercava sempre di avere un giornalino, aveva un fratello in collegio dai Salesiani, le piacevano le saponette profumate. Non ho mai saputo i loro sogni e se la vita gli ha dato almeno in parte ciò che volevano. Che mistero l'esistenza!
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